I cerali presentano un fusto eretto, chiamato culmo,
cavo internamente e di altezza variabile a seconda della specie e della
varietà. Le foglie hanno forma lanceolata e nervature parallele e si
originano dai nodi, avvolgendo con una guaina parte del fusto. L’apparato
radicale è fascicolato, abbastanza superficiale, ed è costituito da radici
primarie, che si originano dal seme, e da radici secondarie,
che si sviluppano dai primi nodi interrati del fusto. Queste ultime sono
le più importanti per l’assorbimento dell’acqua e delle sostanze
nutritive e per il sostegno della pianta. Nel riso
esiste un parenchima aerifero che consente alla pianta di vivere in
sommersione.

|
I cereali hanno la
capacità di produrre, dai nodi basali del culmo, nuovi fusti (accestimento).
Sui culmi si sviluppa l’infiorescenza, che è una spiga nel
frumento, orzo, segale e mais (parte femminile) o una pannocchia
nel riso, sorgo, avena, miglio e mais (parte maschile). La spiga ha
un rachide su cui sono inseriti sessilmente (= senza peduncolo)
numerose spighette. Ogni spighetta ha più fiori (1-5) non tutti
fertili, ognuno dei quali è protetto da brattee chiamate glumelle.
Ogni spighetta presenta delle brattee basali chiamate glume.
I fiori sono ermafroditi in tutti i cereali ad eccezione del mais
che è una specie monoica.
La parte più importante del cereale
è il seme, chiamato cariosside. Nella cariosside, oltre agli
involucri di rivestimento (pericarpo), si distingue l’embrione
dal quale si svilupperà la nuova pianta. Gran parte della
cariosside è costituita da una massa di tessuto parenchimatico,
ricco di amido (endosperma), che fornisce nutrimento all’embrione
in fase di germinazione. L’endosperma è rivestito dallo strato
aleuronico, costituito da proteine, grassi e vitamine. |
I cerali arrivano alla maturazione attraverso le fasi di
sviluppo di seguito descritte

|
Germinazione.
Per i cereali vernini (frumento,
avena, orzo, segale) avviene a qualche grado sopra lo zero, mentre per
quelli estivi (mais, riso,
sorgo, miglio) si verifica a temperature prossime ai 10°C.
Accestimento.
Inizia quando la piantina ha 3-4 foglie; in questa fase essa ha un
aspetto cespitoso, accumula una grande quantità di sostanze nutritive
ed inizia a differenziare le spighe. Il mais non accestisce. |
Levata.
Con l’aumentare della temperatura la pianta inizia ad accrescersi, i
culmi si allungano e l’infiorescenza continua a formarsi e ingrossarsi.
Alla fine della levata si osserva la formazione dell’ultima foglia
(foglia a bandiera) sovrastante la guaina fogliare che racchiude l’infiorescenza
(fase di botticella).
Fioritura.
Dopo che la spiga è uscita dall’ultima guaina fogliare si ha la
fioritura, che è resa evidente dalla fuoriuscita delle antere delle
glumelle. L’impollinazione è autogama
nel frumento, nel riso, nell’orzo, nell’avena, allogama
nella segale e nel mais.
Maturazione.
Inizia quando la cariosside ha raggiunto le massime dimensioni e può
essere distinta nei seguenti stadi:
-
maturazione lattea : le cariossidi sono ancora
verdi, hanno un contenuto in acqua del 55-60% e consistenza
lattiginosa-pastosa;
-
maturazione cerosa: in questa fase le cariossidi
possono essere incise con l’unghia e presentano un’umidità del
40-45%;
|

Riso in fioritura
|
-
maturazione piena : i chicchi sono
completamente induriti ed hanno un’umidità del 20-25%;
-
maturazione di morte : la granella ha una
percentuale di acqua del 14-16% e presenta le condizioni migliori
per la conservazione.
|
Testo tratto da: "Fondamenti di tecnologia agraria"
– Menegon, Pivotti, Xiccato - Liviana Editrice |