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Il Territorio
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Il territorio
dell'Oltrepò Pavese si estende dal punti in cui si
oltrepassa il fiume Po sul ponte della Becca, appena fuori Pavia e
proprio nel tratto in cui vi confluisce il Ticino, fino all'Appennino.
Assume le caratteristiche prima di una breve pianura, poi di una fascia
collinare splendidamente coltivata a vigneti ed infine di un settore
montano. L'Oltrepò vitivinicolo merita un lieto peregrinare non solo
alla ricerca del buon vino ma anche delle straordinarie bellezze
naturali ed artistiche. Ecco perché questa guida cercherà di guidare il
visitatore in un viaggio interattivo attraverso i Comuni vitivinicoli
dell'Oltrepò Pavese. |
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Borgo Priolo: Sulla
strada che da Montebello della Battaglia porta a Godiasco, dista da
Pavia Km. 29, da Voghera km. 14 e da Casteggio Km. 7. E' località di
antica origine, un tempo chiamata "Torre del Monte" nome rimasto ad una
della attuali frazioni. Sorge, nel nucleo principale, vicino alla
confluenza dei torrenti Ghiaia di Montalto e Ghiaia di Borgoratto che
danno poi luogo al torrente Coppa. Dall'antico castello, esistente
nell'anno 1336, sono rimaste scarse vestigia, inglobate in edifici più
recenti e moderni. Nel cortile dello stabile della via maestra, si
affacciano le uniche parti autentiche del maniero originario
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Borgoratto Mormorolo:
Si trova sulla strada da
Montebello della Battaglia a Godiasco. Da Pavia Km.34, da Casteggio Km.
14 e da Voghera Km. 20.Il nome discenderebbe dalla
ripidezza della strada principale del paese. La Chiesa Parrocchiale è
stata costruita su un'antica Chiesa romanica del secolo XIII, di cui
sono rimasti i capitelli, una piccola testa di marmo bianco ed altri
piccoli frammenti murati nella più recente costruzione |
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Bosnasco:
A pochi chilometri dalla via Emilia, quasi
al confine della provincia di Pavia e della Regione Lombardia con
l'Emilia. Da Pavia K.26, da Stradella Km. 6 e dall'Autostrada
Torino-Piacenza Km.7. Dell'antico castello, con annessa
torre, non è rimasto che il ricordo orale; venne distrutto in una
battaglia tra piacentini e pavesi (un vicino rio, il sangiunale,
prenderebbe il nome dal molto sangue versato dalle milizie delle opposte
parti). faceva parte del feudo di Broni. |
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Broni:
Sulla via Emilia da Pavia Km. 18, da
Milano Km. 55, da Voghera Km. 21, da Piacenza Km. 35. La storia di Broni è
antica, risale all'anno 859, come da notizia certa e scritta in un atto
notarile riguardante in certo Teuperto. Poi il contado, tra il 1200 e il
1300, visse sanguinosamente le lotte aperte tra milanesi e piacentini
uniti, contro i pavesi. Broni fu data in feudo nel 1415 dal Duca di
Milano, Filippo Maria Visconti, ad un suo stalliere, Domenico Aicardi,,
che gli aveva svelato una congiura ordita da Manfredo Beccaria. Con il
feudo, una rarissima prerogativa: quella di adottare stemma ed uso del
cognome Visconti. da qui la casata famosa degli
Aicardi-Visconti-Scaramuzza (quest'ultimo soprannome dato al focoso
figlio dell'Aicardi). Scarse vestigia antiche, sommerse e cancellate
dalle vicissitudini storiche e, di recente, dal cemento:pur avendo avuto
Broni grande importanza storica-amministrativa. Qualche affresco nel
palazzo comunale e nella ,Chiesa Parrocchiale (meritano una visita il
coro, la cappella della Vergine e la fabbrica). |
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Calvignano:
Sulla strada che da casteggio (Via Emilia)
porta a Montalto Pavese, dista da Pavia Km. 30, da Voghera Km. 15 e da
Casteggio Km. 6. Dall'antico castello, di cui si hanno notizie
fin dall'anno 111, e che fu dei Sannazzaro e dei Bottigella prima e poi
dei Conti Fantoni, sono rimaste poche vestigia incorporate in due
casamenti: e cioè una porta in cotto a sesto acuto, un muro piombante
con beccatelli e finestruole. Se i resti di antiche glorie sono pochi, i
compenso il paesaggio è incantevole, con le colline dell'Oltrepò che si
rincorrono come quinte in un palcoscenico antico e fastoso. |
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Canevino:
Sulla strada che da Varzi per Pietragavina
e Zavatarello conduce a Rocca de' Giorgi. Da Pavia Km. 40 e da Stradella
Km. 20. Dall'alto del poggio su cui
sorge Canevino si gode uno dei più suggestivi paesaggi di tutta la
provincia di Pavia: meglio dal sagrato della Chiesa Parrocchiale, nel
cui interno vale anche la pena di ammirare il contraltare. |
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Canneto Pavese:
Da Stradella, sulla via Emilia,
K.5, oppure da Broni Km. 4.Da Pavia Km. 23. Dell'antico castello di Montuè o Monte
Acutello - demolito nel 1910 per ricavarne materiali da costruzione -
nulla o quasi è rimasto, salvo il ricordo dell'affascinante Carolina dio
Hannover (moglie del Principe di Galles, salito poi al trono
d'Inghilterra con il nome di Giorgio IV) destinata a triste destino per
volontà del marito, principe vizioso e sconsiderato. Processata - dopo
aver soggiornato nel castello di Montuè nel 1818 - per pretesa cattiva
condotta, la bella regina cessò di vivere nel 1821. Purtroppo anche di
un altro castello - quello di Malpaga - non rimangono che resti. Peccato
perché un tocco turistico avrebbe ancor più giovato a questo
straordinario paese. Ma si dirà, perché allora straordinario? Per
l'amore e la fedeltà alla vite .Lo si visiti: pochi paesi offrono alla
vista così sconfinata, quasi allucinante, visione della viticoltura
intensiva. |
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Castana:
Da Broni o Stradella sulla via Emilia K.6,
da Pavia Km. 25.
Luogo ridente di villeggiatura, situato sul crinale che divide la valle
dello Scuropasso da quella della Versa. L'antico castello (nominato per
la prima volta in un istrumento del 974) è stato più volte rimaneggiato;
nel XVIII secolo venne ricostruito sulle rovine della rocca medioevale
dal Marchese Giorgio Pallavicino Trivulzio, come si legge in una lapide
murata nel rustico cortile. Pure del secolo XVIII la Chiesa parrocchiale
di stile neoclassico. Il paesaggio sulle valli e sulla pianura padana
che si domina da Castana vale più di una gita. |
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Casteggio: Sulla via Emilia da
Pavia Km. 22, da Voghera Km. 10. E' l'antica Clastidium dei romani, la Schiatezzo de
Medioevo.
Oggi è una cittadina moderna che da un poggio isolato scende verso il
piano. Sul poggio era il "pistornile", cioè l'antico luogo fortificato,
con mura triangolari entro cui si ergeva il castello, oggi praticamente
scomparso, e la Chiesa, di cui è rimasto soltanto il campanile di stile
romanico e risalente al XIV secolo. Al pistornile si accede salendo al
poggio attraverso il "voltone" che era la porta settentrionale
dell'antica Schiatezzo: vi lavoravano i pistore, cioè i
panificatori. Pochissime dunque le antiche vestigia. Vicino a Casteggio
sorge la splendida villa ottocentesca degli Odero, in località
Frecciarossa, nome che deriva da Fracia rossa, frana rossa. Per un
errore di un cartografo dell'Istituto geografico militare, la
Fraciarossa divenne sulle carte Frecciarossa. E tale è rimasta. |
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Cecima:
Sulla statale da da Godiasco porta in Val
Staffora da Varzi Km. 15.Il paese conserva la purezza dell'impianto
medievale. La parrocchiale gotica, in parte rifatta, conserva affreschi
del '400. E' dedicata ai santi Martino e Lazzaro. Nei pressi di Cecima
si trova il borgo di S.Ponzo Semola con l'antichissima chiesa
parrocchiale che conserva i resti del patrono. In questa zona si trovano
le Grotte di San Ponzo risalenti a 20 milioni di anni fa, i cui cunicoli
si addentrano nel cuore della montagna. La zona è ricca di reperti
fossili |
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Cigognola:
Da Broni verso l'alta collina Km. 6, da
Pavia Km. 24. Borgo
antico, situato sulla sommità di un poggio dal quale si domina tutta la
Pianura padana e abbarbicato intorno ad un castello assai antico (primi
decenni del 1200), Più volte distrutto e ricostruito. Di autenticamente
antico sono rimaste parte della maestosa torre e le mura a strapiombo
del terrapieno. Scomparso l'antico ponte levatoio, è rimasto integro
l'ingresso principale, sul quale campeggia lo stemma di marmo bianco
degli Aicardi-Visconti-Scaramuzza, con il biscione visconteo. Il
castello si può visitare su richiesta se non altro per godere, dall'alto
della torre, la splendida vista. |
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Codevilla:
Ai piedi della collina sul raccordo
sud-ovest della Pianura padana. Dista da Casteggio Km. 9, da Pavia Km.
25 e da Voghera Km. 7 L'antica Lut
seu Caput Villae non ha lasciato resti nella curiosità del
visitatore dei nostri giorni. Nemmeno dell'antico maniero di Mondondone.
In questa frazione è interessante l'edificio dei Mazza Sesia e, in
paese, il signorile palazzo Negretto con il triportico neoclassico e
torretta merlata. Codevilla è zona di interessanti vini sia rossi che
bianchi |
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Corvino San Quirico:
Poco sopra casteggio da cui dista Km. 2,5.
Da Pavia Km. 25, da Voghera Km. 15. Altro bellissimo panorama sulla
Pianura padana. Corvino san Quirico è appollaiato sulla cima di un
colle, a 180 metri d'altitudine. L'antico castello è stato rimaneggiato.
Più interessante, in località La Novellina, una casa-forte del secolo
XVIII, anticamente un fortilizio. gentile un balconcino in ferro battuto
dello stesso secolo. |
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Fortunago:
Sulla strada che da Godiasco, per
Languzzano e Borgoratto Mormorolo, porta a Casteggio da cui dista Km.
18. da Pavia Km. 42 e da Voghera Km. 30. Cinquecento metri a sinistra
sulla strada sopraccitata c'è Fortunago, borgo quieto e ospitale, sopra
uno sperone che termina a quota 520, e sul quale sorge la chiesa,
accanto ai resti del castello, forse fondato in epoca imprecisata da
Pico della Mirandola: un tratto di muraglia e le fondamenta di una
robusta torre rettangolare. Nella chiesa parrocchiale alcune tele e
qualche affresco, non tutti ben conservati. Più interessanti i dintorni:
nella frazione Stefanago, il bel castello dominante la Valle Schizzola è
noto per la rievocazione romantica che il letterato pavese Defendente
sacchi fece bel suo romanzo La pianta dei sospiri (1867).
Imponente il torrione. Sulla Costa cavalieri, frazione su un crinale
che divide la Valle Ghiaia di Borgoratto e la valle dell'Ardivesta,
panoramica eccezionale di castelli; Montalto, Calvignano, Torre del
Monte, Stefanago, Fortunago, Castello di Val Verde, Castello di
Zavatarello e Torre degli Alberi. Un concentrato di bellezze, storico e
panoramiche. |
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Godiasco:
Da Pavia Km. 44 e da varzi Km. 15.
Godiasco tradisce nel nome le sue origini liguri. Secondo alcuni storici
si tratterebbe di quella stessa Gaudiasci che è nominata in un reperto
bronzeo dell'epoca di Traiano e che fu ritrovato sull'Appennino Ligure
fra le rovine della città di Veleia. Su questa terra i Malaspina
fondarono un ricco centro feudale che divenne famoso per le lavorazioni
pregiate della pietra e del legno e per il mercato nero del sale. Per
proteggere i commerci, i Malaspina fortificarono il borgo con mura,
torri e un castello, di cui restano le vestigia in via Dalle Cerchia,
che delimita il centro medievale. |
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Golferenzo:
Sulla strada che porta a Montecalvo Versiggia. Da Pavia Km. 36, da
Stradella Km. 16. Su un promontorio, domina tutta la vallata del Versa.
Dall'antico castello, unica vestigia rimasta, una torre inglobata in uno
stabile sulla strada per Volpara. Il fortilizio doveva datare intorno ai
secoli XIV o XV. Di antica costruzione anche la chiesa parrocchiale:
all'interno ornamenti barocchi in marmo pregiato.
Golferenzo è celebre per i suoi Moscati. |
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Lirio:
Da Pavia dista Km. 27, da broni Km. 8. Su
un colle dominante la Valle Scuropasso, a quota 263. Anticamente era
chiamato Lirio di San Paolo, per via di una chiesetta dedicata
all'apostolo. Del castello che certamente esisteva, non è rimasta che la
memoria di una "Via del Castello". Alcuni ipotizzano che le antiche mura
del palazzo del Comune, di eccezionale spessore, facessero parte di un
edificio fortificato, forse appunto il castello. Reperti archeologici
sono ospitati nella chiesa parrocchiale. |
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Montalto Pavese:
Da casteggio verso l'alta collina
Km. 10. Da Pavia Km. 22. Sulle rovine dell'antico maniero, demolito
all'epoca della dominazione spagnola, è sorto l'attuale splendido,
famoso castello, oggi proprietà privata. Da segnalare la facciata, la
torre del XV secolo, i magnifici interni dove sono rigorosamente
rispettati i canoni dello stile settecentesco e infine i due splendide
giardini iniziati nel XVIII secolo, uno all'italiana e uno all'inglese.
L' eccezionale vista che si gode dai giardini è meta d'obbligo per i
turisti. |
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Montebello della
Battaglia: Sulla via Emilia
dista dal Pavia Km. 24, da casteggio Km. 2 e da Voghera Km. 7. Celebre
luogo di battaglie. Ve ne combatté una il Maresciallo Lannes il 9 giugno
1800 e Napoleone lo creò Duca per la vittoria sul generale austriaco Ott;
vi combatterono nel 1895 i Franco--Piemontesi ed una volta ancora gli
Austriaci vennero sconfitti. L'Ossario dei caduti della battagli per la guerra d'indipendenza è ben visibile dalla via
Emilia. salendo al
borgo vi è la piazzetta con il monumento ai Cavalleggeri Piemontesi;
intorno, infissi ai muri delle case, i cimeli della battaglia. Il
castello è stato più volte rimaneggiato; dell'antico fortilizio sono
rimasti i resti delle torri, inglobati nell'adiacente chiesa dei santi
Gervasio e Protaso. Interessante l'elegante colonnato interno, sotto il
quale corrono le antiche, bellissime cantine. Notevoli il castello-villa
dei Conti Premoli, più volte restaurato, la villa dei Baroni De
Ghislanzoni, con torre, nonché, in fondo al paese, il maestoso palazzo
Bellisomi. In frazione Genestrello, il palazzo secentesco dei marchesi
Pallavicino Trivulzio con splendido parco. |
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Montecalvo Versiggia:
Dista da Pavia Km. 35 e da
Stradella Km. 17. Sulla sommità di un colle isolato domina la Val di
Versa, attorno ad un castello antico distrutto nel 1214 e poi
riedificato. Ora la parte superstite è ridotta ad edificio per
abitazione, anche se non ha perduto del tutto la primitiva imponenza. Di
eccezionale il bel paesaggio, uno tra i più tipici e vasti dell'Oltrepò. |
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Montescano:
Sempre in Val Versa, da Pavia Km. 28 e da
Stradella Km. 5. Sulla riva sinistra del Torrente Versa, ebbe un
castello in località Pozzolo, chiamato un tempo negli atti "Castellazzo".
Non ve ne è più traccia. Oggi è più famoso per i suoi vini, rossi e
bianchi, al centro com'è del comprensorio vinicolo che comprende
Castana, Monteveneroso (frazione di Canneto Pavese) e Montù Beccaria.
Notevole il Sangue di Giuda prodotto da molti vignaiolo locali. |
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Montesegale:
Da Pavia K. 52 e da Voghera Km.20.
Sulle torri merlate della rocca di Montesegale, piantata come un lancia
nelle fertili zolle dela Valle Ardivesta coltivate a vigneti, hanno
sventolato per decenni nel Medioevo, le insegne dei conti palatini di
Gambarana. Il castello fu teatro di numerosi fatti d'arme
sopratutto nel XIV secolo quando due fazioni si contendevano il
primato politico e territoriale dell'oltrepò: i Marcabotti o ghibellini
ed i Fallabrini o guelfi. Verso la fine del secolo scorso, il castello
fu ceduto dai Gambarana ai Belcredi e, dopo altri passaggi di mano, esso
fù acquistato nel 1918 dalla famiglia Gambarotta. |
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Montù Beccaria:
Sempre in Val Versa dista da Pavia
Km. 27 e da Stradella Km. 5. E' celebre luogo di vini. Un
tempo era chiamato Mons Acutus, nome che si ritrova nelle etichette.
Sorge interno al "Castellazzo", opera difensiva del secoli XII e XII,
ora ridotto a palazzo signorile. "Castellazzo" era, un tempo. tutto il
borgo originario: ora vi si ritrovano le vestigia della rocca e le
strutture del convento-collegio eretto dai Barnabiti nel primo Seicento.
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Mornico Losana:
Dalla via Emilia appena sopra Santa
Giuletta. Da Pavia Km. 27 e da casteggio Km. 8.
Anche Mornico, che sorge in collina (alt. m240) sulla falda sud
dominante la Pianura padana, aveva un forte castello, costruito nel XII
secolo. Ciò che ne è rimasto è incorporato in un palazzo residenziale
che, con la sua torretta merlata alla ghibellina, domina il paese.
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Oliva Gessi:
Poco sopra la via Emilia. da Pavia
Km. 28, da Casteggio Km. 7. Ridente, tranquillo paese di collina
suddiviso nelle due frazioni di Oliva e Gessi. Nella prima sorge il
castello che la famiglia Isimbardi nella prima metà dell'800 trasformò
in dimora signorile. E' un edificio quadrangolare che copre la sommità
di un'altura, circondato da pini e cipressi. La zona di Oliva Gessi
eccelle nei Riesling. Forse i migliori di tutto l'Oltrepò. |
Pietra de' Giorgi:
Sui contrafforti appenninici, da
casteggio Km. 12, da Pavia Km. 26. A m. 318, sulla
sommità di un colle che domina Broni e Casteggio. Si estende tra due
poggi, uno denominato "Castellone" perché vi sorgeva il castello di
Predalino, l'altro a sud dominato dall'esistente castello di Pietra. Pur
essendo quest'ultimo castello ridotto a casa d'abitazione, rimane
notevole la struttura muraria, la sua maestosa torre quadrangolare, con
merli ghibellini eretti dai coniugi Beccaria-Giorgi sul finire del 1400.
Purtroppo oggi l'edificio va in rovina, così come il giardino
all'italiana. Nel cortiletto interno, notevole l'antico pozzo profondo
ben 75 metri. |
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Redavalle:
Sulla via Emilia. da Pavia Km. 25 e da
Voghera Km. 17. Antico luogo di tradizioni romane (vi è una zona
archeologica in frazione Castagnara), possedeva un castello che nel 1175
i Cremonesi e i Piacentini bruciarono. La località porta ora il nome di
"Castellaro" a ricordo dello scomparso fortilizio |
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Retorbido:
Sulla strada che, tagliando la via Emilia,
porta da Pavia a Rivanazzano e Salice Terme. Da Pavia Km. 39 e da
Voghera Km. 7. Ha antichissima storia. Era prima dei romani un
oppidum chiamato Litubium. Vi soggiornò Annibale e fu teatro
di sanguinose contese medievali. Vi doveva essere di certo un
fortilizio, poi distrutto, probabilmente dove ora sorge il severo,
imponente Palazzo dei marchesi Pallavicini-Giustiniani. In località
vicina, Muriasco, castello omonimo, che ha subito innumerevoli
manomissioni. In altra località vicina, Cà Bertuggia, dove la tradizione
vorrebbe sia nato e vissuto il celebre Bertoldo (e Bertoldo viene
annualmente festeggiato la prima domenica di quaresima, con la Sagra del
Polentone). Retorbido è anche assai famosa per le Fonti di tre acque
minerali diverse. E' di moda, nelle sere d'estate, andare a ballare il
"liscio", sorseggiando tra un tango ed un valzer, un bicchiere della
salutare - dicono - acqua termale. |
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Rivanazzano:
Sulla statale che da Voghera porta in
Val Staffora. da Pavia Km. 39, da Voghera Km. 7. Rivanazzano ha storia
antica e nasce dall'unione di due nomi: Riva e Nazzano (e per Riva deve
intendersi il piede della collina di Nazzano, dove scorre il fiume). Ma
della medievale "Vico Lardario", delle sue mura che cingevano il
castello, soltanto è rimasta un'alta, elegantissima torre pentagonale a
facce non regolari, con otto feritoie, merli guelfi coperti da una
tettoia. Il suggestivo manufatto è vicino al altri resti medievali,
forse le vestigia dello scomparso castello. Rimane quello, alto di
Nazzano, ricostruito sulle rovine di un altro, precedente: è ottimamente
conservato. Accanto il bel palazzo settecentesco dei Di San Pietro.
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Rocca de' Giorgi:
Quasi al termine della Valle
Scuropasso dista da broni Km. 13 e dal Pavia Km. 28 . Dell'antico
maniero, prima chiamato Rocca de' Aimerici, poi Rocca de' Beccaria, poi
finalmente Rocca de' Giorgi, dal nome della famiglia che ne ha tuttora
possesso, sono rimaste poderosa vestigia, alte sullo sperone che domina
la Valle Scuropassso. Più in basso, nell'abitato, è la magnifica villa
neoclassica dei Conti Giorgi di Vistarino. Tutt'intorno i colli
accuratamente coltivati a vigneti della tenuta omonima. |
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Rocca Susella:
Poco sopra Godiasco da cui dista
Km. 8. Da Pavia Km.51 e da Voghera Km.24. Alto borgo fortificato:
l'originario castello è tuttavia scomparso per lasciare il posto ad un
palazzo residenziale patrizio non privo di suggestioni, anche per la
meravigliosa vista che si gode dalla valle. I Baroni de Ghislanzoni, tra
l'altro, fecero erigere nel XIX secolo una bella torre che ricorda
quella del Castello di Cigognola. Suggestivo anche il parco che ospita
specie erboree pregiate, tra le quali grandi cedri del Libano. |
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Rovescala:
In alta collina da Stradella Km. 13, da
Pavia Km. 35. Antico borgo, già elevato a Contea nel decimo secolo.
Probabilmente, un castello difendeva la località. Fu distrutto e rifatto
più volte. Dell'antico maniero è però visibile la torre, che appartiene
al periodo della denominazione viscontea. Notizia curiosa: poco tempo fa
è stato scoperto, all'ingresso di sinistra del triportico, un vero e
proprio trabocchetto medievale, consistente in un pozzo circolare di
profondità non precisata, che si apre all'interno del locale, appena
dopo la soglia. Nell'interno del castello e nella chiesa parrocchiale,
alcune tele e affreschi del secolo XVIII. |
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Ruino:
Sulla strada che da Varzi (Val Staffora)
porta a Zavatarello. Da Pavia Km. 40 e da Voghera Km. 40. In Val Tidone
, il pittoresco paese domina dall'alto un alpestre, suggestivo
paesaggio. Le sue memorie sono legate al castello dei Dal verme che
signoreggiavano da Zavatarello e che di certo costruirono il castello,
già nell'ottocento praticamente scomparso; pochissime le vestigia, tra
cui il sotterraneo. Il castello di Ruino non va confuso con quello in
frazione Torre degli Alberi, perfettamente conservato dai Dal Verme.
Ottimo in zona il Barbera ed anche il Moscato, ai quali l'altitudine dei
vigneti dà briosità e pienezza particolari. |
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San Damiano al Colle:
Da Stradella verso l'alta
collina. Da Pavia Km. 30, da Stradella Km. 11, da Voghera Km. 40.
Amenissima è la vista che si gode da questo balcone naturale sulle
colline, posto com'è San Damiano sul crinale che separa il versante del
Rio Marsinola da quello del Rio Rile. San Damiano possedeva due
castelli: uno chiamato oggi il "Torrone" è nelle immediate vicinanze
della chiesa parocchiale e doveva essere una rocca potente e ben munita
(oggi è inglobato in un cortile che doveva essere un tempo quello della
rocca d'origine); l'altro è inserito ogni in una costruzione signorile.
Ha una torre costruita nel primo Novecento dalla famiglia Bianchi -
Mina. |
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Santa Giuletta:
Sulla via Emilia dista da Pavia Km.
21, da Voghera Km. 15 e da Stradella Km. 12. Oltre all'antichissima
chiesa parrocchiale che, secondo alcuni, risalirebbe nientedimeno che al
secolo VII, ha un castello più volte rimaneggiato ed oggi residenza
estiva degli attuali proprietari, contornato da uno splendido parco e
dai vigneti del podere annesso. |
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Santa Maria della
Versa: Da Stradella sulla via
Emilia per la Valle del torrente Versa Km. 11, da Pavia Km. 30. Lindo,
sereno paese, capoluogo della valle omonima. E' importante non tanto per
la storia, quanto per essere il centro commerciale e agricolo
dell'intera zona, e per i suoi vini famosi in Italia e all'estero,
bianchi, rossi ma specialmente Moscato, Riesling e Pinot. Nella Chiesa
parrocchiale, fondata nel 1639, è conservata con devozione sull'altare
maggiore, racchiusa entro una cornice barocca, una piccola immagine
della madonna, tavola lignea del XV secolo appartenente all'antica
cappelletta; la tradizione vuole che il borgo abbia preso il nome dalla
sacra immagine. Dell'antico castello, solo i ruderi delle mura: ben
conservata invece la torre quadrata con elementi architettonici in
pietra arenaria. A valle del paese, il palazzo Faravelli. |
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Stradella:
Sulla via Emilia dista da Pavia Km. 19, da
broni Km. 3 e da Voghera km. 23.Una della capitali del vino oltrepadano,
con Casteggio e Broni; cittadina moderna, centro commerciale ed
industriale, ma ricca anche di storia. Qualche cenno: nell'alto Medioevo
era formata da due diversi agglomerati, prima Montalino di cui è rimasta
soltanto la bellissima chiesa dedicata a S. Marcello, e poi Stradella,
mai nominata nei documenti prima del 1200. Poi il nome di Montalino è
scomparso per far posto a quello di Stradella. Meritano una visita la
chiesa arcipresbiteriale dedicata alla Vergine Assunta, costruita nel
1491 e rinnovata nel 1837, in stile neoclassico dell'ordine jonico; la
torre quadrata con merlatura ghibellina e piombatoi, sulla piazza del
mercato, dove una volta sorgeva l'antica rocca demolita nel 1845 ; ed
infine la deliziosa basilica di S. Marcello in Montalino, gioiello
dell'arte, chiesa pievana certamente costruita prima del Mille, e con
affreschi dell'XI, XII,Xiii secolo unitamente ad antichi elementi
architettonici. Sul colle il castello di Montalino di proprietà privata.
E' chiamata Rocca del Vescovo o Rocca Mantovana.
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Torrazza Coste:
Dalla via Emilia, all'altezza di
Montebello della battaglia, verso Rivanazzano. da Voghera Km. 8, da
casteggio Km. 7 e da Pavia Km. 28. torrazza Coste fu certo paese di
medievali battaglie. Secondo le memorie ebbe non uno ma almeno tre
castelli in luoghi diversi. Passò di mano da famiglia in famiglia, da
signore a signore. Sta di fatto che poco, o nulla, è rimasto. Soltanto
nelle ville Reccagni e Gallotti, costruite, si pensa, sui preesistenti
fortilizi locali, qualche vestigia di antichi splendori è rimasta Villa
Gallotti, nota anche come Palazzo Paleari (Conti che esercitarono per
lungo tempo la signoria) è oggi monumento nazionale. Più interessanti
invece gli orridi di Sant'Antonio, pareti a picco su profondi burroni,
costruiti da marne argillose variamente colorate, esaltate sopratutto
nei periodi di siccità. |
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Torricella Versate:
Appena sopra la via Emilia dopo
casteggio. da Pavia Km. 26, da Voghera Km. 15, da broni Km. 7. Potrebbe
sembrare la prua di una nave che solca il mare padano. Torricella
Verzate sorge sopra uno scoglio di pietra calcare, alto 200 metri, in
mezzo al verde delle colline. In passato, dove oggi si erge la chiesa,
doveva sorgere un castello con una torre; e ancora se ne vedono i resti
con tracce di feritoie e di un ponte levatoio. Nella canonica, accanto
alla chiesa parrocchiale, un pregevole Crocifisso in avorio intarsiato
di madreperla del secolo XVIII |
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Volpara:
In Val Versa dista da Pavia Km. 35, da S.
Maria della versa Km. 5 e da Stradella Km. 15. Sulla riva destra del
torrente Versa, Volpara è un antico insediamento. Poche tracce del
castello, fagocitato ora da un pittoresco conglomerato di case e
chiamato dei Picchi, antichi signori prima che il feudo passasse ai Dal
Pozzo. Un pregevolissimo camino, proveniente dal castello, è oggi in
bella mostra nei Civici Musei di Piacenza. |
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Zenevredo:
dalla via Emilia, poco sopra Stradella. Da
Pavia Km. 24, da Stradella Km. 4. Poco o nulla è rimasto degli antichi
insediamenti. Al turista rimane lo splendido panorama sulle colline nel
cui verde quasi si perdono le frazioni di Poggio Pelato, di cascina
Vecchia, di Balerio, di Furtovalle, di Bosco di Boccazza e di Canova
(quali altri nomi meglio direbbero d'una storia e di un costume?). E,
perché no, anche l'assaggio di ottimi vini, bianchi e rossi, che
aspettano soltanto di essere assaggiati e conosciuti meglio. Vignaioli e
"crus" a Zenevredo, come in tutti i trentotto comuni dell'Oltrepò
pavese, vogliosi soltanto di esprimere se stessi, attraverso la
meravigliosa avventura del vino. |
Tutte le notizie storiche sui Comuni sono
tratte dal libro "I vini dell'Oltrepò Pavese" di Adriano Ravegnani -
Gabriele Mazzotta Editore |
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