Strategie di lotta contro Scaphoideus Titanus e Hyalestes Obsoletus vettori di fitoplasmi associati ai Giallumi della vite

Scaphoideus titanus e FD 

S.titanus è specie monofaga su piante del genere vitis (vite europea e vite americana). Essa completa un’unica generazione all’anno, con svernamento allo stadio di uovo inserito nel ritidoma del legno di due o più anni. (raramente nei tralci maturi dell’annata); la schiusura delle uova è scalare (Vidano 1964). La trasmissione dell’agente causale di FD avviene unicamente da vite a vite. Considerato che per il completamento di un ciclo di infezione è necessario oltre un mese,il primo stadio potenzialmente infettivo è la quinta età giovanile.

  Lotta insetticida

Efficacia della lotta insetticida 

La lotta insetticida al vettore ha consentito di ottenere ottimi risultati nella prevenzione e “cura” della malattia sia in Italia sia in Francia. L’importanza della lotta preventiva (interventi in assenza di FD) per l’impedire l’instaurarsi di gravi epidemie risulta evidente se si considerano i seguenti fatti:

-forti incidenze della malattia si sono osservate solo in aree dove le tignole della vite non erano dannose e quindi non venivano effettuati interventi insetticidi per il loro controllo.

-nelle aree gravemente infette da FD i viticoltori che hanno iniziato i trattamenti insetticidi prima che il fronte epidemico raggiungesse i loro vigneti hanno avuto incidenze della malattia inferiori rispetto a quelle verificatesi nei vigneti, anche contigui, non trattati. Sulla base di tali osservazioni è evidente l’importanza della lotta preventiva al vettore con le modalità illustrate di seguito.

Anche la lotta curativa (interventi in presenza di FD) è risultata utile nel contenere la malattia e i danni. Essa non è curativa in senso stretto, ma la sua efficacia si esplica attraverso due modalità:

-riduce la probabilità che si infettino nuove piante (viti coetanee di quelle ammalate o reimpianti sostitutivi di quelle morte;

-nel caso di vitigni in cui la malattia non ha esito letale, è probabile che, riducendo la possibilità di reinoculo, venga favorita la remissione dei sintomi in viti infette, in analogia a quanto osservato per viti interessate da legno nero BN e allevate in screen house in assenza di vettori. (Osler et al., 1993). 

Epoche di intervento. 

Gli autori francesi indicano quattro interventi interventi fondamentali contro S.titanus: uno a fine inverno contro le uova e tre durante il periodo vegetativo contro le forme mobili (Planas, 1987). Considerata la limitata efficacia del trattamento invernale vengono di seguito prese in considerazione solo tre epoche di intervento successive all’inizio della schiusura delle uova.

1° epoca. A circa un mese dalla schiusura delle prime uova, un poco prima della comparsa del primo stadio infettivo dell’insetto (giovane di quinta età). Tale momento si verifica in Oltrepo Pavese dal 15 al 25 giugno. Considerata la limitata mobilità degli stadi giovanili (possono al massimo colonizzare ed infettare viti contigue), tale intervento è fondamentale in quei vigneti dove FD è già presente.

2° epoca.  In coincidenza con il trattamento contro la seconda generazione della tignola della vite, allo scopo di colpire gli stadi giovanili e i  primi adulti della cicalina. Tale intervento è importante anche nei vigneti in cui è stato effettuato il trattamento in prima epoca; la persistenza di quest’ultimo non è infatti in grado di coprire l’intero periodo di schiusura delle uova che si completa normalmente entro la seconda decade di luglio.

3° epoca. In agosto, allo scopo di colpire gli adulti migranti  provenienti da altri vigneti.

Le epoche di intervento insetticida devono tener conto sia dei dati sulla fenologia annuale di stadi giovanili ed adulti del vettore sia delle caratteristiche dei principi attivi impegnati. 

Principi attivi a disposizione. 

I principi attivi efficaci contro S. Titanus sono numerosi. Dal punto di vista pratico possono essere raggruppati in: a) prodotti neurotossici efficaci sia contro gli stadi giovanili sia contro gli adulti;  b) prodotti regolatori di crescita (inibitori della biosintesi della chitina) efficaci solo nei confronti degli stadi giovanili; c) prodotti utilizzabili nelle aziende a conduzione biologica (Reg, CEE 2092/91 e Reg CE 1488/97).

La scelta dei principi attivi dovrà considerare il meccanismo di azione dell’insetticida impiegato, il costo del prodotto commerciale, la possibilità di controllare altri fitofagi in contemporanea e la tossicità nei confronti dell’artropodofauna utile e in particolare degli acari fitoseidi. I piretroidi ad esempio non devono venir utilizzati nei vigneti per la loro tossicità nei confronti dei fitoseidi, ma possono essere impiegati utilmente nei barbatellai, in quanto questi insetticidi presentano normalmente bassa tossicità nei confronti dell’uomo e repellenza verso gli insetti adulti.Gli inibitori della biosintesi della chitina sono più efficaci se impiegati contro le prime età giovanili mentre non hanno alcon effetto nei confronti degli insetti adulti  (tabella fondo pagina).

Strategie da adottare nei diversi contesti viticoli. 

Aree dove è presente FD- In tali aree, almeno fino a quando la fase epidemica non si sarà conclusa , la lotta deve prevedere i due interventi riportati di seguito.

a)       Un primo intervento in prima epoca, indirizzato esclusivamente contro le forme giovanili, avente lo scopo di eliminare l’insetto prima che diventi infettivo (quinta età). In tale epoca possono essere utilizzati sia insetticidi ad attività neurotossica sia regolatori di  crescita. Questi ultimi devono essere applicati in anticipo rispetto ai primi in quanto necessitano di tempi lunghi per esplicare la loro attività. Quando la fase epidemica sarà terminata e le popolazioni del vettore saranno contenute, il trattamento di prima epoca potrà essere tralasciato, come già sperimentato in Veneto.(Mori et al., 1999).

b)       Un secondo intervento in  seconda epoca, indirizzato contro gli stadi giovanili, nati successivamente al primo trattamento e sfuggiti alla sua attività residua, nonche contro i primi adulti. Vanno utilizzati insetticidi ad azione neurotossica. 

Aree dove non è ancora presente FD-In tali aree è sufficiente effettuare un unico trattamento insetticida all’anno allo scopo di mantenere la popolazione del vettore a bassi livelli e quindi di prevenire gravi epidemie. Tale intervento va posizionato verso la seconda decade di luglio utilizzando principi attivi ad azione neurotossica. E’ possibile impiegare con buon esito anche alcuni regolatori di crescita. Quest’ultimi, sebbene debbano venir applicati prima della comparsa degli adulti, garantiscono, grazie alla loro elevata persistenza, una buona copertura per tutto il periodo di schiusura delle uova di S. Titanus. 

Settore vivaistico-In tali impianti la lotta al vettore deve mirare alla eradicazione dell’insetto, dovendosi evitare non solo la diffusione della malattia ma anche il suo semplice instaurarsi. 

Vigneti famigliari-Le viti presenti nei giardini e/o negli orti famigliari normalmente non vengono trattate con insetticidi per la loro vicinanza alle abitazioni, l’ubicazione in aree frequentate da persone ed animali domestici e la consuetudine di impiantare ortaggi tra i filari. E’ però evidente l’urgenza di mantenere anche in tali vigneti basse densità di S. Titanus sia per evitare gravi danni a questi impianti famigliari perchè queste viti non costituiscano una sorgente di vettori infetti per i vigneti contigui. In tali contesti è possibile prevedere l’utilizzo di piretrine naturali , che hanno un profilo tossicologico assolutamente sicuro, o almeno attuare le tecniche di lotta agronomica di seguito riportate.

Lotta agronomica

La  lotta agronomica contro S. Titanus prevede interventi nel vigneto e nel territorio circostante. Nei vigneti è possibile contribuire al contenimento delle popolazioni di cicalina attraverso:

·         Eliminazione del lagname di potatura di due anni dove è localizzata buona parte delle uova svernanti.

·         Spollonatura del fusto delle viti in quanto sui germogli basali si rinvengono le più elevate popolazioni giovanili. Tale pratica potrebbe essere maggiormente efficace se effettuata prima dell’inizio della schiusura delle uova di cicalina.

Gli interventi nel territorio mirano a ridurre la presenza di viti che possono costituire fonte di adulti di Scaphoideus titanus infetti, sia nei vigneti in produzione sia nelle aree circostanti. Essi includono:

-l’estirpo delle viti ammalate presenti nei vigneti in produzione non appena manifestano i sintomi e preferibilmente prima della comparsa degli adulti del vettore;

-l’estirpo dei vigneti abbandonati;

-l’estirpo delle viti spontanee. L’importanza della eliminazione di tali viti è del resto accentuata dal fatto che esse sono maggiormente diffuse nelle aree più intensamente vitate.

  Lotta biologica

Come per altri fitofagi esotici, introdotti in tempi relativamente recenti nel nostro paese, il controllo biologico di S. Titanus da parte di entomofagi indigeni è limitato. Bisogna inoltre considerare che i livelli di popolazione accettabili per un vettore di agenti fitopatogeni sono più bassi che per un fitofago che danneggia direttamente le piante. Molti entomofagi indigeni (imenotteri driinidi e mimaridi) sono comunque adatti ad attaccare S. Titanus. Difficilmente un controllo biologico garantirebbe comunque livelli di popolazione paragonabili a quelli ottenibili con interventi insetticidi. Strategie di lotta biologica potrebbero essere importanti nel limitare la diffusione della malattia, se fosse dimostrata  l’esistenza di un inoculo soglia, e quindi di un livello critico delle popolazioni della cicalina, al di sotto del quale le viti non vengono infettate. (Girolami 1999).

  Hyalesthes obsoletus e BN

H.obsoletus è specie polifaga (gli stadi giovanili vivono sulle radici di numerose piante erbacee quali ortica, convolvolo, molte labiate e solanacee) e completa una sola generazione all’anno; lo svernamento viene effettuato dagli stadi giovanili e gli adulti compaiono scalarmente a partire da fine giugno, inizio luglio.  La vite viene visitata solo occasionalmente dagli adulti. La trasmissione dell’agente causale di BN non avviene da vite a vite, ma implica il ruolo fondamentale di piante erbacee infette, quali il convolvolo ( Convolvulus arvensis) e l’erba morella (Solanum nigrum) che fungono da serbatoio del fitoplasma. La non generalizzata presenza di H. Obsoletus nelle diverse aree viticole italiane induce a supporre un ruolo di altri auchenorrinchi ampelofagi occasionali nella trasmissione del fitoplasma agente causale di BN nelle nostre condizioni ambientali.

Lotta insetticida

La lotta insetticida contro le tignole della vite fatta quando sono presenti nel vigneto gli adulti di H. obsoletus, non è risultata efficace nel limitare la diffusione di BN. Da sperimentazioni condotte in Friuli V. Giulia e Veneto, la cattura di esemplari di H. Obsoletus non è risultata influenzata dall’esecuzione dei trattamenti insetticidi eseguiti nei vigneti. L’inutilità della lotta insetticida nel contenimento del vettore e della malattia può essere spiegata dalle seguenti considerazioni:

-i giovani dell’insetto vivono nel terreno e quando presenti nei vigneti, non possono essere raggiunti dall’insetticida;

-adulti infetti possono anche provenire dall’esterno, come sembra suggerire l’effetto bordo nella distribuzione della malattia osservato in vigneti italiani e tedeschi (Credi e Callegari,1988 Stefanelli, 1988).

Lotta agronomica

L’utilizzo di tecniche di gestione del suolo del vigneto che prevedono l’eliminazione di piante erbacee spontanee (lavorazioni periodiche e diserbo) e quindi anche di eventuali eventuali piante ospiti del vettore e/o del fitoplasma, non ha dato risultati positivi. Tale fatto può essere spiegato non solo con la possibilità che adulti infetti provengano dall’esterno del vigneto, ma anche considerando il ruolo di specifiche infestanti più che all’inerbimento tal quale.

In vigneti piemontesi , ad esempio, è emerso che piante di convolvolo infette erano particolarmente presenti in vigneti in cui venivano condotte lavorazioni periodiche. Dal punto di vista pratico potrebbe pertanto essere utile effettuare un’accurata eliminazione del convolvolo, almeno di quello presente attorno ai ceppi quando si effettua la spollonatura primaverile delle viti.  

  

Insetticidi efficaci contro Scaphoideus titanus Ball. 

Principio attivo

Efficacia contro Scaphoideus titanus

Efficacia contro Metcalfa pruinosa

 

Neurotossici di sintesi (fosforganici)

 

Acefate

elevata

elevata

Clorpirifos metil

elevata

elevata

Clorpirifos etil

elevata

elevata

Clorpirifos etil micro incaps.

elevata

elevata

Dimetoato

elevata

elevata

Fenitrotion

elevata

elevata

Fenitrotion micro incaps.

elevata

scarsa

Quinalfos

elevata

elevata

 

Carbammati

 

Carbaril

elevata

elevata

Metomil

elevata

scarsa

 

Piretroidi

 

Acrinatrina

elevata

elevata

Alfametrina

elevata

dato non reperito

Bifentrin

elevata

dato non reperito

Cipermetrina

elevata

dato non reperito

Deltametrina

elevata

dato non reperito

Fenvalerate

elevata

dato non reperito

Flucitrinate

elevata

dato non reperito

Lambda-cialotrina

elevata

dato non reperito

 

Altri

 

Etofenprox

elevata

elevata

 

Regolatori di crescita

 

Buprofezin

media in 1° epoca

nulla

Flufenoxuron

media in 1° epoca

nulla

Lufenuron

media in 1° epoca

nulla

 

Utilizzabili in agricoltura biologica

 

Piretrine naturali

media

media

Olio bianco

ovicida

nulla

Piretrine n.+ olio bianco

media

media

Rotenone

media

media

 

 

MODALITA' DI DISTRIBUZIONE

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