COMUNICATO
STAMPA |
Zootecnia
biologica: gravi difficoltà per i produttori
Il
Decreto Ministeriale dello scorso agosto di attuazione del Reg. CE 1804/99
(metodi di produzione biologica in zootecnia), contiene norme più
restrittive di quelle fissate dal regolamento stesso, limitando, senza
alcuna ragione, a pochissime aziende la possibilità di adottare tale
metodo di produzione. Il decreto mette così in grave difficoltà gran
parte delle aziende zootecniche biologiche e disincentiva le aziende
potenzialmente interessate ad adottare questo metodo. Gli allevatori
biologici italiani subiscono un grande svantaggio rispetto ai loro
colleghi europei, e il problema è particolarmente sentito in
Lombardia, regione zootecnica per eccellenza e grande consumatrice di
prodotti biologici: le condizioni poste dal decreto aumenteranno
inevitabilmente il ricorso all’importazione di prodotti biologici di
origine animale da parte della grande distribuzione. Il
decreto ministeriale non tiene conto in alcun modo delle indicazioni per
la definizione delle norme attuative nazionali per la zootecnia biologica,
che sono scaturite unitariamente da tutte le forze sociali, riunite nel
tavolo di consultazione istituito dal Mipaf.
La Cia Lombardia, con una lettera
inviata dal presidente regionale Umberto Borelli all’Assessore Regionale
all’Agricoltura Viviana Beccalossi, ha sollecitato la Regione Lombardia
ad assumere, di concerto con le forze sociali interessate, iniziative e
provvedimenti che consentano
di superare i limiti posti
alla zootecnia biologica e i danni agli allevatori lombardi posti dal
decreto ministeriale.
Milano,
9 novembre 2000
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