Confederazione Italiana Agricoltori della Lombardia

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COMUNICATO STAMPA

Una tazza di latte non serve per il rilancio della zootecnia lombarda

L’ipotesi che si fa strada di una distribuzione lineare e automatica del quantitativo assegnato alla Regione Lombardia (141.900 tonnellate) per l’assegnazione delle quote latte, derivanti dall’accordo UE di Berlino,  non inciderebbe significativamente – secondo la Cia Lombardia – sulle realtà economico-aziendali dei produttori. E’ necessario invece che si proceda, con equità, definendo criteri e priorità, che sappiano tener conto delle diverse articolazioni del mondo produttivo lombardo,  considerando che un modesto quantitativo di quota – tale sarebbe nel caso di un’attribuzione lineare – non consentirebbe il rilancio della zootecnia lombarda.

Maggiore attenzione ai giovani e alle aziende che hanno investito: queste sono le priorità che la direzione lombarda della Cia indica alla Regione per la ripartizione delle quote latte prevista dal dl 8/2000. Per i giovani produttori – secondo la Cia - va elevata la percentuale di riserva a loro destinata,  prevedendo per questa categoria l’inserimento, tra i beneficiari delle assegnazioni, le società con dei  giovani contitolari. Il mantenimento del tessuto produttivo lombardo  e la salvaguardia dei livelli produttivi raggiunti, che devono rappresentare gli obiettivi primari della politica zootecnica, richiedono una particolare attenzione,  nella ripartizione delle quote, nei confronti delle aziende che hanno investito, anche con l’acquisizione di quote latte, per adeguare le proprie dimensioni ad un’economia di scala e per affrontare le sfide di un mercato, sempre più orientato alla competitività sia sui prezzi sia sulla qualità.

La salvaguardia della produzione lattiera lombarda, inoltre, non può non considerare – a giudizio della Cia – un preciso impegno per lo sviluppo delle aziende operanti sul territorio montano della regione, tenendo conto del ruolo che la zootecnica da latte svolge nell’areale prealpino ed alpino.    

Milano, 23 febbraio 2000

 

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