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Raccolta, lavorazione e utilizzazione del riso
In funzione della varietà, dell’epoca di semina e dell’andamento climatico stagionale, la raccolta si effettua tra l’inizio di settembre e la fine di ottobre. Il riso ben maturo si raccoglie con mietitrebbiatrici simili a quelle usate per gli altri cereali. Quali prodotti finali si ottengono il risone, cioè le cariossidi rivestite dalle glumelle, e la paglia, usata come lettiera. Le produzioni di risone sono estremamente diversificate e variano dalle 2-3 t fino alle 8-10 t per ha nelle condizioni più favorevoli. Il risone viene conservato al 12-14% di umidità, previa essiccazione artificiale. Viene sottoposto ad una prima pulitura e quindi alla sbramatura, che consiste nell’asportazione delle glumelle. Il risone decorticato subisce poi la sbiancatura, cioè l’asportazione degli strati più esterni e del germe; questa operazione procede per gradi, attraverso il passaggio in 3-4 macchine sbiancatrici, dando origine a diverse classi di prodotto fino ad ottenere il riso raffinato, che può essere ulteriormente trasformato in:
Il riso così ottenuto è pronto per essere consumato; tuttavia, essendo esclusivamente amilaceo, povero di proteine, sali minerali, grassi e vitamine, non può essere considerato un alimento completo. I sottoprodotti del riso, oltre la paglia, sono la lolla, costituita dalle glumelle (liberate con la sbramatura) e utilizzata come combustibile o materiale isolante, la pula, il farinaccio e la gemma che residuano dalla sbiancatura e sono destinati all’alimentazione animale.
Modificato da: http://www.milleunoalimenti.it/riso.asp |