Confederazione Italiana Agricoltori della Lombardia

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COMUNICATO STAMPA

  

Bse: la Cia Lombardia indica le priorità d’intervento

 

          La Direzione regionale della Confederazione italiana agricoltori della Lombardia, nella riunione di ieri, ha espresso forte preoccupazione per lo stato di profonda crisi che investe il settore zootecnico, colpito pesantemente dalla vicenda Bse. Una crisi che coinvolge tutti i soggetti del comparto e soprattutto  gli allevatori.

           Il grave stato di difficoltà che sta colpendo in questi mesi la zootecnia italiana  necessita interventi che devono trovare le risorse finanziarie non solo nei già scarni capitoli “agricoli” dei bilanci statali e regionali, ma con stanziamenti appositi, riconoscendo così il “costo sociale” della crisi Bse. Tutte le misure che verranno adottate dovranno rispondere al principio di precauzione, in modo da garantire la massima sicurezza ai consumatori.

          La Direzione della Cia Lombardia sollecita interventi urgenti, con la dichiarazione dello stato di crisi in Lombardia (che permetterebbe tra l’altro di ottenere agevolazioni fiscali e contributive), individuando queste priorità:

-        favorire una forte integrazione della filiera della carne bovina (macellazione, smaltimento materiale a rischio, controlli veterinari, ecc.) per garantire l’efficacia dei provvedimenti adottati, anche tramite accordi interprofessionali per evitare speculazioni e costi aggiuntivi;

-        snellimento e razionalizzazione delle procedure burocratiche per l’accesso alle misure d’intervento;

-        attivazione dell’ammasso pubblico dei capi di bestiame, con un prezzo d’intervento integrato a livello nazionale al fine di rendere praticabile economicamente il ricorso allo stoccaggio da parte delle aziende agricole, sbloccando la situazione delle stalle che ospitano ormai migliaia di capi invenduti e fuori mercato;

-        predisposizione di un piano nazionale per le proteine vegetali che costituisca la base di una discussione, sia a livello europeo che Wto, per aumentare le capacità produttive di queste proteine in sostituzione di quelle animali, ovviando all’aumento dell’importazione di prodotti derivanti da colture Ogm, sulle quali il consumatore italiano manifesta profonde perplessità;

-        garantire il pieno funzionamento dell’anagrafe bovina e completare, anticipando i termini fissati, le norme sull’etichettatura e la tracciabilità delle carni;

-        sostegno ai programmi di certificazione della filiera e di sviluppo della qualità, attraverso incentivi finanziari regionali e statali;

-        supporto alle politiche di qualità e di sicurezza degli alimenti. La qualità deve essere assicurata e garantita dai produttori agricoli attraverso metodi di produzione adeguati, l’adozione di disciplinari di produzione per carni certificate, la tracciabilità dei prodotti e l’etichettatura, la costituzione di consorzi. La sicurezza alimentare, che compete alla pubblica amministrazione, deve essere garantita tramite i controlli e le analisi ufficiali, il sistema veterinario, le attività di ricerca per valutare e gestire i rischi. In quest’ottica è urgente accelerare la ricerca per individuare le modalità per effettuare controlli per la Bse su animali vivi.

   

Milano, 1 febbraio 2001