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Zootecnia
biologica: gravi difficoltà per i produttori
Il
Decreto Ministeriale 91436 del 4.08 2000, che detta
disposizioni per l'attuazione sul territorio nazionale
del Regolamento CE 1804 del 1999 relativo al metodo
di produzione biologico in zootecnia, contiene condizioni
più restrittive di quelle fissate dal regolamento
comunitario.
Esso di fatto limita, senza alcuna giustificazione,
a pochissime aziende la possibilità di adottare
tale metodo di produzione: il decreto mette in grave
difficoltà gran parte delle aziende zootecniche
biologiche che producono secondo disciplinari privati
di zootecnia biologica, e disincentiva le aziende potenzialmente
interessate ad adottare tale metodo.
Gli allevatori biologici italiani si trovano in grande
svantaggio rispetto ai loro colleghi del resto d'Europa,
e il problema è particolarmente sentito in Lombardia,
regione zootecnica per eccellenza e grande consumatrice
di prodotti biologici: le condizioni poste dal decreto
rafforzeranno inevitabilmente il ricorso all'importazione
di prodotti biologici di origine animale.
Il decreto ministeriale, inoltre, non tiene in alcun
conto le indicazioni per la definizione delle norme
attuative nazionali per la zootecnia biologica fornite
unitariamente da tutte le forze sociali riunite in un
tavolo di consultazione che opera presso il Ministero
delle Politiche Agricole.
La Confederazione Italiana Agricoltori della Lombardia,
con una lettera inviata dal presidente regionale Umberto
Borelli all'Assessore Regionale all'Agricoltura Viviana
Beccalossi, sollecita la Regione Lombardia ad assumere,
di concerto con le forze sociali interessate, iniziative
e provvedimenti che consentano di superare i limiti
posti alla zootecnia biologica e i danni agli allevatori
lombardi posti dal decreto ministeriale.
Novembre
2000
Agricoltura
biologica: tendenze del consumo e prospettive di sviluppo
Organizzato
dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Milano
e Lodi , si è svolto il 14 dicembre u.s. presso
la Sala San Paolo di Lodi un convegno sulle tendenze
del consumo e le prospettive di sviluppo del biologico.
Introdotto dal presidente (Dario Olivero) e dal vicepresidente
e imprenditore biologico (Giovanni Brambilla) della
Cia di Milano e Lodi, sono intervenuti il prof. Andrea
Salghetti - Università di Parma (risultati
di una ricerca sulla convenienza economica della conduzione
degli allevamenti bovini con metodo biologico); Antonio
Baietta - Presidente Cooperativa Santangiolina (problemi
del mercato del latte biologico e derivati); Marco
Malferrari - responsabile settore biologico COOP Italia
(analisi dello stato e delle prospettive del consumo
di prodotti biologici); Fabrizio Santantonio - Assessore
all'Agricoltura della Provincia di Lodi ha espresso
l'interesse dell'Amministrazione provinciale allo
sviluppo dell'agricoltura biologica nel lodigiano
nel quadro del Piano Agricolo Provinciale che punta
alla diversificazione e alla qualificazione delle
produzioni agricole; sono quindi intervenuti Melinda
Monti - Cipa-at Lombardia e Massimo Torri - Cia Milano
e Lodi sui servizi di assistenza tecnica alle aziende
agricole biologiche attivati a livello regionale e
provinciale (partirà a breve nel lodigiano
un progetto rivolto alle aziende agricole interessate
alla conversione al biologico).
Umberto Borelli, presidente regionale Cia, nel concludere
il convegno, ha riconfermato l'impegno della Confederazione
relativamente all'agricoltura biologica nel campo
dei servizi e della rappresentanza politico-professionale
sui tavoli regionali istituzionali.
Dicembre
2000
Zootecnia
biologica: notifica di variazione per i produttori
già biologici
La
Regione Lombardia, D.G. Agricoltura, dą indicazione
agli imprenditori agricoli che in data anteriore al
24 agosto 2000 (data di entrata in vigore del Reg.
CE 1804/99 relativo alla zootecnia biologica) gią
praticavano zootecnia biologica secondo disciplinari
privati, notifichino l'attivitą relativa alle produzioni
zootecniche mediante notifica di variazione, composta
esclusivamente dalle "informazioni relative alla posizione
nel sistema di controllo". La notifica di variazione
va inviata, unitamente a una fotocopia del documento
d'identitą del dichiarante o del rappresentante legale,
all'Amministrazione Provinciale competente per territorio
(bollata con marca da L. 20.000) e all'Organismo di
Controllo di riferimento (copia conforme non bollata)
entro 30 giorni dall'approvazione delle disposizioni
regionali di merito, avvenuta il 29.12.2000 con deliberazione
n. 2927, con raccomandata A/R. Alla copia inviata
all'Organismo di Controllo va allegata al documentazione
specificata nelle istruzioni alla notifica di cui
all'allegato III del D.M del 4 agosto 2000..
Gennaio 2001
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